La scrittura di Marie-Hélène Lafon è fortemente sensoriale, in grado di regalare la gioia delle parole scelte con cura e il bagliore delle immagini che restano.
Questa breve saga condensa un secolo di storia in una vertigine di colori, epoche che si sovrappongono, personaggi che si impongono con la loro assenza. Attraverso la sua penna raffinata la scrittrice tratteggia la storia di un percorso di ricerca delle proprie origini, della figura paterna, della propria identità.
Sono questi i punti di approdo e di partenza di André, lacerato tra la paura di conoscere la verità e il bisogno di disegnare il suo profilo identitario nel mondo. Un libro che riempie di luce, di stupore, di gratitudine.
Una nota a parte meriterebbero le copertine della Fazi Editore sulle quali, tuttavia, penso sia stato già detto tutto. Bellezza pura.
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