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  • Writer's pictureMichela Bilotta

Vibranti testimonianze del nostro tempo

Si dice che i racconti non abbiano un grande riscontro editoriale, tuttavia io li ho sempre amati in modo particolare, perché ti consentono di avere una visione più ampia dell’universo narrativo dell’autore o dell’autrice e, al tempo stesso, di immergerti in una successione di microcosmi finiti, prima che ne inizi un altro. Un’altra storia, un’altra vita, un’altra emozione.


In testimonianze, di Elisa Tomassi, ho assaporato il gusto pieno dei frammenti di vita vissuta, in particolare ho amato l’alternarsi di racconti legati al sistema processuale con quelli privati. Mentre i primi dicono, con una lingua palpitante e verista, di reati, paure e verità celate, i secondi affondano le unghie in spaccati personali, ricordi, rimpianti, solitudini e stratagemmi di sopravvivenza. Nei racconti processuali la lingua si fa tagliente, popolare, rude, per bocca soprattutto degli imputati, ma indugia anche sul pensiero degli avvocati e dei giudici, sulle loro debolezze umane, nascoste dietro il profilo professionale.


Nei racconti privati, invece, l’autrice focalizza l’attenzione sui ricordi d’infanzia, sui bivi che si presentano nelle nostre esistenze, su persone che crediamo di conoscere, ma delle quali ci viene svelato il profondo dolore solo in maniera fortuita. E qui la lingua si fa indulgente, quasi pervasa da una profonda pietà che descrive, ma non giudica. Accade, così, che alcuni racconti siano un pugno allo stomaco per il lettore (Il ritratto), altri, invece, suscitano un sorriso  comprensivo, un’alzata di spalle, un sospiro rassegnato o, al contrario, un’indignazione mal trattenuta. Racconti diversi accomunati da un denominatore comune: nessuno di loro lascia indifferenti.


Ho apprezzato molto la bravura dell’autrice nel cambiare e padroneggiare argomento e registro linguistico in tutte le storie che, attraverso una penna felice, si fanno “testimonianze” vive del nostro tempo.



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Chi sono

Mi chiamo Michela Bilotta, sono nata a Salerno, ma vivo da oltre dieci anni a Bruxelles, dove mi occupo di comunicazione e ufficio stampa. Ho pubblicato guide turistiche, racconti, manuali per concorsi a cattedra.  La Metrica dell'oltraggio è il mio primo romanzo.

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